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Beatrice Damiano è solo un giovane ricercatrice del dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell'Università La Sapienza di Roma quando il Museo Archeologico di Cagliari le spedisce una scatola contenente delle vecchie ossa. Sono ancora nello stesso involucro in cui erano state messe quarant'anni prima, quando un contadino le aveva rinvenute nel suo terreno e le aveva consegnate alle autorità. Ventiquattro anni dopo, è notte quando Athena scappa da Rousanou, il monastero greco delle Meteore, dove è nata e cresciuta: vuole ritrovare la donna che l'ha abbandonata lì alla nascita. Athena ha vent'anni, una salute di ferro e una mente straordinaria; recita i primi cinque Libri della Bibbia a memoria e ha letto centinaia di testi conservati nella biblioteca del monastero. Il giorno in cui trova un nome in un vecchio registro, decide di lasciare tutto e seguire quella traccia. Massimo e Piero Soggiu conducono una vita discreta e apparentemente tranquilla sulla piccola isola greca di Othonoi. Dalla loro casa circondata da ulivi, monitorano scambi, vagliano notizie, seguono piste: i due anziani gemelli sardi cercano qualcosa e lo fanno da tutta la vita. Il giorno in cui ritrovano sulla spiaggia il corpo esanime di una ragazza dentro un salvagente arancione, capiscono di non essere gli unici a sapere. Quando si risveglia, la ragazza dice solo di chiamarsi Athena e inizia a raccontare la storia della sua fuga - sola, senza soldi, senza documenti o contatti fuori dalle mura del monastero - e del naufragio che l'ha portata fin lì. Sta cercando Beatrice Damiano. Grazie all'aiuto di Massimo e Piero, la rintraccia e la segue a Gedda, in Arabia Saudita: ventiquattro anni dopo, quelle vecchie ossa dimenticate, presentano il loro conto.